giovedì 11 ottobre 2007

Il fascino alcolico


«Un dry Martini», disse. «In un´ampia coppa da champagne».«Oui, monsieur».«Aspetti un momento. Tre parti di Gordon´s, una di vodka, mezza di Kina Lillet. Shakerato finché è molto freddo, poi aggiunga una sottile scorza di limone. Chiaro?».

Quando Ian Fleming nel 1953 inventò il Vesper Martini per il suo eroe letterario, non immaginava certo che il cocktail, sarebbe diventando uno status symbol. A consegnarlo alla storia e all´olimpo del glamour, insieme al successo editoriale, fu il fascino dell´ambiguità alcolica espressa nel mix inusuale di gin e vodka, omaggio di 007 alla bella doppiogiochista Vesper Lind, protagonista femminile di Casino Royale.

I cocktail rappresentano l´irresistibile trasgressione alla scelta codificata degli alcolici in purezza. Diversi dal vino, che gode di una ritualità tutta sua, dal consumo agli eventi. Diversi anche da whisky, rum, sherry, grappa, che vantano una loro connotazione precisa nella tavolozza del bere alcolico, dove a far la differenza è solo la sapienza di chi li produce. I miscelati partono da basi il più possibile neutre per essere plasmati in maniera funambolica grazie all´abilità del bartender. Nessuno creda che le diaboliche miscele siano storia dei nostri anni. Il primo manuale completo - The Bartenders Guide. How to mix drinks - è datato 1862, a opera dell´istrionico barman americano Jerry Thomas.
Da lì in poi, i cocktail non hanno più smesso la loro arte ammaliatrice.
Le ricette evergreen, tra mix come il Negroni e il Campari shakerato, e apparentemente soavi come l´Alexander e la Piñacolada, vantano schiere di fedelissimi in tutto il mondo. Ordinare «il solito» al barman è il riconoscimento di una appartenenza a un´area di privilegio. Per gli americani, un diritto irrinunciabile, dal Dirty del presidente Roosevelt al Cosmopolitan di Madonna.
Dietro il bancone della “Bodeguita del Medio” si legge ancora il motto di Ernest Hemingway: «My mojito in la Bodeguita, my daiquiri in El Floridita». Come non essere d´accordo?
In un´atmosfera, perfetta per la dedica di James Bond alla sua nuova conquista: «Il cocktail? Penso che lo chiamerò Vesper».«Per via del retrogusto un po´ amaro?».
Il rito dell´aperitivo e del dopocena diventa sinonimo di trasgressione vacanziera e un´occasione irripetibile per assaggiare le ultime inebrianti novità. Ecco alcune nuone proposte:

Heavenly Mojito
4.5 cl di Tequila10 foglie di menta fresca½ lime1 cucchiaio di zuccheroSoda
Pestare lime, menta e zucchero in un tumbler basso. Aggiungere tequila, ghiaccio e soda. Guarnire con la menta

Lab blu
10 cl di spumante brut2 cl di margarita mix0.5 cl di sciroppo Tropical Blu Fabbri (che si depositerà sul fondo del bicchiere)2 cl di Vodka blu in superficie1 spruzzo di lime fresco3 gr di Diger Selz al limone
Versare nell’ordine in una flute alta con ghiaccio

Angel’s temptation
4.5 cl di Gran Centenario Plata Tequila9 cl di succo di mela fresco1,5 cl di succo d’arancia fresco0,75 cl di succo di lime fresco
Versare gli ingredienti in un bicchiere con ghiaccio.Shakerare e servire in un highball guarnito con una fetta di mela verde


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