domenica 15 luglio 2007

La "Strada del vino" più a nord del mondo

La strada del vino Saale-Unstrut è l'itinerario vinicolo europeo alla latitudine più a nord del mondo. Per circa 60 km segue il tracciato dei fiumi Saale e Unstrut, che come due arterie attraversano la parte meridionale della Sassonia-Anhalt. In questa regione la coltura della vite gode di un'importanza fondamentale da ben 1.000 anni.
L'ensemble di terrazze, muri a secco, abitazioni di viticoltori e filari conferiscono al paesaggio un fascino e una bellezza molto particolari. Sembra quasi che questi luoghi siano stati creati per soddisfare qualsiasi gusto e interesse. La Strada tedesca del vino è l'itinerario più gettonato della Germania e da sempre anche il più noto. Si snoda lungo una delle regioni vitivinicole tedesche più estese, offrendo 85 chilometri di bellissime emozioni.
Questa terra è caratterizzata da un clima mite, paesaggi che ricordano la Toscana e gente allegra. In estate i caldi raggi del sole baciano le morbide colline ricoperte dai filari, le ampie foreste, gli alberi di fichi, kiwi e limoni. In autunno, all'epoca del vino novello, la regione sembra inebriarsi del nettare appena spremuto e le feste del vino offrono ore indimenticabili. Questa regione ospitale è ricca di tradizioni e di meraviglie della natura, e la strada che l'attraversa offre un itinerario molto vario e tutto da scoprire, ideale per escursioni a piedi, in bicicletta, per chi ama lo sport o è in cerca di relax. Questo itinerario stregherà i raffinati buongustai, gli appassionati di vini, i cultori dell'arte e gli inguaribili entusiasti, e farà loro scoprire che anche vivere è un'arte. Le case vitivinicole propongono degustazioni in calici eleganti in grado di esaltare il bouquet unico dei singoli vini; immancabile un assaggio delle antiche ricette regionali, dal carattere rustico, oppure della "nuova cucina del Palatinato" che propone raffinate rivisitazioni della tradizione.
Cantina segnalata: Weingut-Herzer

mercoledì 11 luglio 2007

Premio Veronelli 2007, anche Grignaffini premiato

Si è svolto lo scorso 9 luglio a Milano la seconda edizione del Premio Luigi Veronelli.
Nel corso dell'evento, istituito da Class Editori e da Veronelli Editore alla memoria del celebre critico-giornalista-scrittore e del suo impegno per l'affermazione della qualità, sono stati assegnati i premi che riguardano l'enogastronomia in tutte le sue sfumature.
Andrea Grigaffini celebre giornalista eno-gastrnomico nonchè docente di "Tecniche di Degustazione Critica" presso il corso di Laurea di Scienze Gastronomiche dell'Università di Parma, ha ricevuto il premio Luigi Veronelli 2007 come "Miglior giornalista italiano di enogastronomia".
Sonoi stati premiati inoltre anche; l'oggetto da tavolo più innovativo, il migliore sito di enogastronomia, la migliore trasmissione radiofonica e\o televisiva a tema gastronomico. Inoltre è stato assegnato un riconoscimento alla Sagra gastronomica più curiosa e al Comune che più di altri si è adoperato nella salvaguardia dei propri prodotti agricoli.

Italia...Il boom delle bollicine minerali

"Bevete l'acqua del rubinetto perché è più buona, pulita, non inquina e costa meno"...questo è ciò che ha detto gli scorsi, il sindaco di NY Bloomberg, durante una conferenza stampa.
Non credo sia stato ben accettato questo legittimo consiglio, dai principali colossi multinazionali proprietarie di fatto anche delle acque minerali e non solo.
L’acqua è la base della vita sulla terra. E’ sempre stata al centro del benessere materiale e culturale della società di tutto il mondo. Ma oggi questo bene comune a tutta l’umanità, questa risorsa preziosa è in pericolo. Benché il mondo sia costituito per due terzi di acqua, ci troviamo di fronte un’acuta scarsità idrica.
Ciò grazie alla devastazione ecologica della terra, all’inquinamento, alla deforestazione e conseguente desertificazione, allo sfruttamento dell’uomo, agli sprechi, alle privatizzazioni da parte delle principali multinazionali. Grazie alla sopravvenuta scarsità, l’acqua da bene comune è così diventata un business. L’acqua è l’oro blu del futuro, l’acqua è quotata in borsa. La mercificazione dell’acqua, facilitata dal boom delle acque minerali, rappresenta uno dei mali più grossi e insidiosi.
Per descrivere la situazione occorre senz’altro partire dallo sconcertante primato dell’Italia nel settore delle acque minerali. Gli italiani sono infatti i primi consumatori di acqua minerale non solo in Europa ma in tutto il mondo. Secondo gli ultimi dati Istat ci confermano che Noi italiani siamo i più grandi "bevitori" di acqua minerale in Europa, quasi 194 l l'anno pro capite. Il Made in Italy detiene la posizione leader nel mercato mondiale con 177 imprese e 287 marchi, 11 miliardi di litri imbottigliati di cui 1 miliardo destinato all’esportazione (soprattutto in Canada e America). Calcolando in 0,50 euro il prezzo medio al litro, si ottiene un fatturato complessivo annuo di circa 5 miliardi e 500 milioni di euro pari a circa 11 mila miliardi di lire.
Tra le imprese commercializzate in Italia la S.Pellegrino (gruppo Nestlè), la San Benedetto (gruppo Danone) e la Co.Ge.Di Italacqua coprono da sole i tre quarti del mercato italiano. Ricordiamo che la Nestlè (Svizzera) e la Danone (Francia) sono rispettivamente al n. 1 ed al n.2 a livello mondiale tra le imprese di acqua minerale.

Credo che tutti girando per gli scaffali dei supermercati vi sarete accorti di non trovate più, solamente acque minerali, troverete per esempio la cosiddetta acqua di sorgente. Questo prodotto è disciplinato dal D.L. 4 agosto 1999 n. 339 ed è una via di mezzo tra l’acqua potabile e la minerale. Deve avere un’origine rigorosamente sotterranea, non può essere disinfettata ma può essere trattata (con l’ozono) per rimuovere l’arsenico, il ferro e il manganese.
Dulcis in fundo, troverete, guarda caso anche l’acqua potabile imbottigliata. All’apparenza può sembrare acqua minerale, invece è acqua ad uso umano (cioè di rubinetto) micro filtrata e ricostituita con l’aggiunta di sali minerali. Insomma si tratta di acqua comune sotto mentite spoglie.
Nel mondo l’azienda leader di quest’acqua è la Coca Cola che vende l’acqua comune in bottiglia nei paesi del terzo mondo privati dell’acqua come bene comune. L’acqua Dasani(Coca-Cola),
imbottigliata e venduta in Gran Bretagna, è stata peraltro ritirata dal mercato perché conteneva una elevata percentuale di bromato.
Non credo inoltre che quanto detto dal Sindaco Bloomberg, sia di buon auspicio per tutti quei nuovissimi (a parer mio inutili) Aqua Store, veri e propri negozi dell'acqua, che fanno tendenza comparsi ormai in tutta Italia. Sono presenti centinaia di etichette, per tutti i gusti e tutti i prezzi. Acque provenienti dalla Norvegia, dal Giappone, Argentina e perché no anche dai ghiacciai dell'Alaska....assurdità direte Voi, no tutta realtà. I prezzi possono variare da1 fino a 15/20 euro per 1 litro di acqua. Inoltre stanno prendendo sempre maggior piede nei ristoranti di lusso e più alla moda, i Sommelier dell'acqua dove possono indirizzarvi nella scelta più ottimale per ogni portata, la rispettiva tipologia di acqua.


Sommelier e Aqua Store a parte concludo con un simpatico test realizzato da Legambiente in 6 città italiane. Si è visto che bevendo acqua da caraffe anonime nemmeno 2 italiani su 10 sono riusciti a distinguere l'acqua minerale da acqua del rubinetto.
Nei nostri comuni abbiamo ottime acque potabili, hanno anch'esse origine da una sorgente naturale e sono controllate regolarmente dalla ASL. Se a tutto ciò aggiungiamo il costo (l'acqua del rubinetto costa mille volte meno) allora capiamo perché prima di scegliere l'acqua minerale dovremmo chiederci se è la necessità o la pubblicità che ci spinge a farlo.

Buona bevuta a tutti!!

mercoledì 4 luglio 2007

Asiago..."Il signor Formaggio"

Nel settore dell’agroalimentare italiano sono in pochi ad aver capito le potenzialità comunicative di internet e della multimedialità . Un esempio arriva in questi giorni dal Consorzio di Tutela dell’Asiago Dop, che con “Il Signor Formaggio”, un filmato pubblicato su Google Video, che mira a documentare la storia, i metodi di produzione e i luoghi da cui proviene il tradizionale formaggio Veneto.
L'Asiago Dop è un formaggio di latte vaccino a pasta dura semicotta, originario appunto dell'altopiano di Asiago. Due sono le tipologie: "pressato", da latte intero, a breve maturazione e dolce; "d'allevo", da latte parzialmente scremato, via via più saporito col progredire della maturazione. Quest'ultimo, il più tradizionale, viene detto "mezzano", se stagionato da 3 a 5 mesi, o "vecchio" se va oltre i 9 mesi. Particolarmente pregiato è il cosiddetto Allevo stravecchio di malga, specie se lavorato da latte di vacche dell'antica razza Rendena.
Per avere maggiori informazioni visitate il sito del Consorzio Tutela Formaggio Asiago