mercoledì 11 luglio 2007

Italia...Il boom delle bollicine minerali

"Bevete l'acqua del rubinetto perché è più buona, pulita, non inquina e costa meno"...questo è ciò che ha detto gli scorsi, il sindaco di NY Bloomberg, durante una conferenza stampa.
Non credo sia stato ben accettato questo legittimo consiglio, dai principali colossi multinazionali proprietarie di fatto anche delle acque minerali e non solo.
L’acqua è la base della vita sulla terra. E’ sempre stata al centro del benessere materiale e culturale della società di tutto il mondo. Ma oggi questo bene comune a tutta l’umanità, questa risorsa preziosa è in pericolo. Benché il mondo sia costituito per due terzi di acqua, ci troviamo di fronte un’acuta scarsità idrica.
Ciò grazie alla devastazione ecologica della terra, all’inquinamento, alla deforestazione e conseguente desertificazione, allo sfruttamento dell’uomo, agli sprechi, alle privatizzazioni da parte delle principali multinazionali. Grazie alla sopravvenuta scarsità, l’acqua da bene comune è così diventata un business. L’acqua è l’oro blu del futuro, l’acqua è quotata in borsa. La mercificazione dell’acqua, facilitata dal boom delle acque minerali, rappresenta uno dei mali più grossi e insidiosi.
Per descrivere la situazione occorre senz’altro partire dallo sconcertante primato dell’Italia nel settore delle acque minerali. Gli italiani sono infatti i primi consumatori di acqua minerale non solo in Europa ma in tutto il mondo. Secondo gli ultimi dati Istat ci confermano che Noi italiani siamo i più grandi "bevitori" di acqua minerale in Europa, quasi 194 l l'anno pro capite. Il Made in Italy detiene la posizione leader nel mercato mondiale con 177 imprese e 287 marchi, 11 miliardi di litri imbottigliati di cui 1 miliardo destinato all’esportazione (soprattutto in Canada e America). Calcolando in 0,50 euro il prezzo medio al litro, si ottiene un fatturato complessivo annuo di circa 5 miliardi e 500 milioni di euro pari a circa 11 mila miliardi di lire.
Tra le imprese commercializzate in Italia la S.Pellegrino (gruppo Nestlè), la San Benedetto (gruppo Danone) e la Co.Ge.Di Italacqua coprono da sole i tre quarti del mercato italiano. Ricordiamo che la Nestlè (Svizzera) e la Danone (Francia) sono rispettivamente al n. 1 ed al n.2 a livello mondiale tra le imprese di acqua minerale.

Credo che tutti girando per gli scaffali dei supermercati vi sarete accorti di non trovate più, solamente acque minerali, troverete per esempio la cosiddetta acqua di sorgente. Questo prodotto è disciplinato dal D.L. 4 agosto 1999 n. 339 ed è una via di mezzo tra l’acqua potabile e la minerale. Deve avere un’origine rigorosamente sotterranea, non può essere disinfettata ma può essere trattata (con l’ozono) per rimuovere l’arsenico, il ferro e il manganese.
Dulcis in fundo, troverete, guarda caso anche l’acqua potabile imbottigliata. All’apparenza può sembrare acqua minerale, invece è acqua ad uso umano (cioè di rubinetto) micro filtrata e ricostituita con l’aggiunta di sali minerali. Insomma si tratta di acqua comune sotto mentite spoglie.
Nel mondo l’azienda leader di quest’acqua è la Coca Cola che vende l’acqua comune in bottiglia nei paesi del terzo mondo privati dell’acqua come bene comune. L’acqua Dasani(Coca-Cola),
imbottigliata e venduta in Gran Bretagna, è stata peraltro ritirata dal mercato perché conteneva una elevata percentuale di bromato.
Non credo inoltre che quanto detto dal Sindaco Bloomberg, sia di buon auspicio per tutti quei nuovissimi (a parer mio inutili) Aqua Store, veri e propri negozi dell'acqua, che fanno tendenza comparsi ormai in tutta Italia. Sono presenti centinaia di etichette, per tutti i gusti e tutti i prezzi. Acque provenienti dalla Norvegia, dal Giappone, Argentina e perché no anche dai ghiacciai dell'Alaska....assurdità direte Voi, no tutta realtà. I prezzi possono variare da1 fino a 15/20 euro per 1 litro di acqua. Inoltre stanno prendendo sempre maggior piede nei ristoranti di lusso e più alla moda, i Sommelier dell'acqua dove possono indirizzarvi nella scelta più ottimale per ogni portata, la rispettiva tipologia di acqua.


Sommelier e Aqua Store a parte concludo con un simpatico test realizzato da Legambiente in 6 città italiane. Si è visto che bevendo acqua da caraffe anonime nemmeno 2 italiani su 10 sono riusciti a distinguere l'acqua minerale da acqua del rubinetto.
Nei nostri comuni abbiamo ottime acque potabili, hanno anch'esse origine da una sorgente naturale e sono controllate regolarmente dalla ASL. Se a tutto ciò aggiungiamo il costo (l'acqua del rubinetto costa mille volte meno) allora capiamo perché prima di scegliere l'acqua minerale dovremmo chiederci se è la necessità o la pubblicità che ci spinge a farlo.

Buona bevuta a tutti!!

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